Che cosa si cerca guardando le stelle? Cosa cerca un lettore, scegliendo e soppesando un libro, sfogliandone le pagine, intraprendendo il viaggio della lettura? La ricerca di una verità. Di una parte di verità, che possa dare conferme, rassicurare, portare un punto di vista che aiuti a comprendere quello che accade.
Scrittori in città ha investito anche quest’anno il capoluogo cuneese con l’edizione “Stelle”, portando non solo presentazioni di libri e firma-copie ma persone, scrittori e lettori, a incontrarsi, dialogare, riflettere. A mettersi in ascolto, per il pubblico. A raccontarsi, per gli autori, che non sempre hanno parlato solo del libro. Hanno portato la loro esperienza di studio, viaggio, lavoro, a cui hanno dato significato tramite la scrittura.
Simon and the Stars è stato indiscusso protagonista del tema astrale di questa edizione, nella serata di venerdì 15, muovendosi sapientemente fra una scienza come l’astronomia e un’arte come l’astrologia, confortando il pubblico su come il 2025 porterà i segni zodiacali su nuovi orizzonti. Alcuni transiti si completeranno, altre posizioni saranno occupate nell’eterno gioco degli equilibri che sorregge l’universo. Un moto perpetuo che permette di leggere il presente da un punto di vista affascinante, al contempo misterioso e logico, che ci ricorda che il tempo non è lineare, bensì quello dell’eterno ritorno, che porta con ogni fine, un inizio. Così come accade nell’esistenza dei viventi; il tempo della semina e quello della crescita, il tempo della fioritura e quello della maturazione del frutto. Il suo ultimo libro è Oroscopo 2025. Ritorno alle previsioni scritte, edito da Rizzoli.
Laura Imai Messina e il suo amato Giappone, in quest’edizione arriva elegantemente come una postina, con una sacca di lettere che non hanno ancora trovato un destinatario, come nel suo ultimo libro Tutti gli indirizzi perduti, edito da Einaudi. La scrittrice ha portato in sala, oltre che le suggestioni di un Paese tanto lontano e diverso dal nostro, la sua esperienza di persona radicata altrove, che tramite una lingua altrettanto differente, sperimenta i limiti dell’espressione linguistica. Ogni lingua è figlia innanzitutto della cultura, che enfatizza o limita l’espressione del proprio mondo interiore. Lingue, e quindi culture, che hanno prodotto, nel tempo, termini intraducibili, comprensibili appieno solo a chi le apprende da bambino, a chi è madrelingua. Lingue come espressioni e sfaccettature della stessa persona, che nel tempo e nello spazio è figlia, mamma, moglie, scrittrice e mette del proprio in ciascun ruolo che interpreta.
Intervistate da Saverio Simonelli, Valeria Parrella, co-autrice e Elisa Seitzinger, illustratrice di Classici sovversivi. Mito e tragedia per la vita quotidiana, edito da Rizzoli, fanno compiere al pubblico un altro viaggio nel tempo, guardando ai personaggi narrati nella mitologia classica, con tutte le loro debolezze, astuzie, virtù e le molteplici sfaccettature del comportamento umano. Per concluderne che, a prescindere dalla storia, l’uomo continua ad avere paura, a ricercare il buono, a non arrendersi allo status quo e ad aver bisogno di meravigliarsi.
Forse, semplicemente, alle stelle si chiede solo una cosa: che stiano al loro posto, a illuminarci da un punto fisso dalla notte dei tempi.
A non farci perdere di vista l’orientamento delle nostre vite.
S.M.