Piccola statua raffigurante San Michele.
Foto per gentile concessione del Museo Diocesano di Cuneo.

San Michele: l’iconografia e l’intreccio con la storia locale

Ali spiegate, un’armatura scolpita nella luce, una spada che fende l’aria. San Michele, il primo ad essere chiamato Arcangelo, con un balzo, si scaglia contro il drago, simbolo del male, in una battaglia che da secoli affascina l’umanità. Il suo nome, che significa ‘Chi è come Dio?’, è una sfida in sé. Michele, con la sua spada fiammeggiante, sconfigge chiunque osi sfidare la maestà divina.

La molteplicità degli attributi insiti nel culto dell’arcangelo e la loro diversa configurazione nel tempo e nello spazio chiariscono pienamente la ricchezza del repertorio iconografico. Per l’interpretazione dei numerosi contesti figurativi che ne accolgono l’immagine, va sottolineato che le raffigurazioni possono essere diverse, a seconda che si tratti di raffigurazioni non inserite propriamente in un contesto narrativo, scene desunte dalle leggende delle apparizioni, immagini tratte dai racconti biblici e apocrifi, e che sostanzialmente possono presentare l’Arcangelo come guerriero, rappresentato in piedi, con ali aperte, tunica lunga, lancia o spada, come nei mosaici di Ravenna, oppure, come nella numismatica del tempo, sulle monete longobarde di re Cuniperto, rappresentato in una figura schematica, vista di profilo, armata di scudo e lancia con croce, o infine a cavallo, rappresentazione meno frequente, riccamente vestito, che monta un cavallo bianco, come si vede nell’affresco della chiesa degli Arcangeli a Lesnovo, in Serbia.

San Michele è particolarmente importante per la città di Cuneo perché, secondo il Rebaccini, autore della più antica cronaca di Cuneo, il trasferimento degli abitanti dai paesi vicini avvenne in concomitanza con la festa del santo. Secondo altri, invece, i fondatori della città si ritrovarono proprio all’altare di San Michele, nella chiesa di Santa Maria del Bosco.

San Michele Arcangelo si festeggia il 29 settembre e in Italia è protettore di Forze dell’Ordine, Paramedici, Marinai, Paracadutisti, Vigili del Fuoco, Radiologi, Droghieri, nonchè patrono della Polizia di Stato e dei paracadutisti Folgore.

Le chiese dedicate San Michele a Cuneo e dintorni: dove trovarle

Sotto il profilo maestoso del santuario di San Maurizio, si trova San Michele di Cervasca, immersa nel verde, dove si respira un’atmosfera di profonda quiete. La chiesa parrocchiale, dedicata all’arcangelo Michele, è stata innalzata all’inizio dell’Ottocento. Le sue mura hanno visto susseguirsi generazioni di abitanti, che hanno vissuto gioie e dolori, amori e lutti. Di San Michele di Cervasca sono, in parte, originari gli anziani che narrano le vicende della loro vita nei libri di Nuto Revelli “Il mondo dei vinti” e “La strada del davai”.

Un’altra chiesa dedicata al santo si trovava nella Cuneo trecentesca, un edificio religioso di modeste dimensioni, punto di riferimento per gli abitanti del quartiere Borgato di Cuneo, zona comprendente l’attuale tratto tra piazza Galimberti e corso Dante, fuori le mura della città dell’epoca. Si sa che era ad una sola navata ed aveva con probabilità degli altari laterali: si conosce solo quello dei maestri conciatori e calzolai, che in quella chiesa fondarono la loro corporazione ed approvarono i propri statuti, nel 1365, rinnovati cent’anni dopo nella chiesa di Santa Maria del Bosco. La sua ubicazione, nei pressi della porta di Cervasca, la rendeva particolarmente vulnerabile agli attacchi nemici. Sicuramente la chiesa di San Michele fu del tutto rovinata nell’assedio del 1557. Oggi, sebbene non rimanga alcuna traccia dell’edificio originale, il luogo dove sorgeva continua a custodire un pezzo importante della storia di Cuneo.

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San Michele di Cervasca.
Foto di Wikimedia Commons.

Altri luoghi che si possono menzionare, in merito ai luoghi in provincia dedicati all’Arcangelo, sono due cappelle.

Una è la Cappella dell’Istituto San Michele Arcangelo, realizzato a Cuneo su una parte dell’ex convento dei Cappuccini verso corso Gesso, acquistato nel 1899 e destinato ad ospitare le fanciulle con minorazioni fisiche, da cui il soprannome popolare “Le rachitiche”, divenuto successivamente, dall’ultimo dopoguerra sino al 1980, collegio per ragazzine, ed infine, casa di riposo per le suore della Carità. La cappella dedicata a San Michele è a pianta rettangolare, preceduta da un vestibolo – sacrestia e si trova su lato di via Bono, al primo piano. Essa ha subito variazioni nel tempo, la più recente volta a trasmettere lo spirito comunitario delle religiose.

L’altra cappella è la Cappella della Madonna del Rosario al Colombaro di San Michele, edificata nella tenuta di campagna del conte Giovan Battista Mocchia di San Michele e del figlio. Forse già esistente a fine Cinquecento, è della metà del Settecento il permesso a costruire un “oratorio pubblico”. Insignita di privilegi pontifici nel 1783, venne segnalata nelle relazioni parrocchiali del 1868 e del 1897, sotto il nome della famiglia Oldofredi Tadini, erede dei Mocchia San Michele e con dedica alla beata Maria Vergine del Rosario. La cappella sorge poco lontano da via Roncata, addossata alla villa. Con facciata a capanna e finestre sui lati del portale, all’interno è di una certa ampiezza.

Un culto ampiamente diffuso

Il culto di San Michele è molto diffuso sia in Oriente che in Occidente: ne danno testimonianza le innumerevoli chiese, santuari, monasteri e anche monti a lui intitolati.
In Europa, durante l’alto Medioevo, furono edificati, in suo onore, gioielli di devozione, di storia, di architettura ed arte, come l’abbazia di Mont Saint-Michel in Normandia, luogo di pellegrinaggio, che ha attirato pellegrini da tutta Europa, che vi si recavano per chiedere protezione e intercessione, ed oggi anche migliaia di turisti, da tutto il mondo, facendone una delle destinazioni più visitate della Francia. La leggenda vuole, infatti, che nasca da una rivelazione fatta dall’Arcangelo Michele al vescovo di Avranches, sant’Auberto, nel 709, indicandogli un isolotto roccioso come luogo ideale per erigere un santuario in suo onore.

Altri luoghi decisamente famosi, dedicati al capo delle milizie celesti, sono la Sacra di San Michele sul Monte Pirchiriano, in Piemonte, e il santuario del Monte Gargano in Puglia. Difensore della Chiesa, la sua statua compare sulla sommità di Castel Sant’Angelo a Roma.

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Mont SaintMichel, Francia.

SITOGRAFIA e BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

https://www.treccani.it/enciclopedia/santo-michele-arcangelo_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/

https://it.wikipedia.org/wiki/San_Michele_di_Cervasca

https://it.wikipedia.org/wiki/Mont_Saint-Michel

CUNEO, una diocesi e una città: atlante storico artistico delle istituzioni ecclesiali nel territorio del Comune di Cuneo.

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